Caldo e infarto: le ondate di calore possono mettere in pericolo chi ha già problemi cardiaci? Scopriamo insieme le evidenze scientifiche e i consigli pratici.
L'articolo Perché le ondate di calore aumentano il rischio di infarto? proviene da SaluteLab.
In estate crescere delle temperature può avere effetti sulla salute cardiovascolare. Ma quanto è concreto il legame tra caldo e infarto? Le ricerche recenti offrono risposte chiare: caldo estremo, soprattutto se combinato con inquinamento, può aumentare significativamente il rischio di infarto.
Una domanda per iniziare
Ti sei mai chiesto perché d’estate aumentano i ricoveri cardiaci?
Questa domanda guida la nostra analisi.
Il caldo da solo mette in pericolo il cuore?
Studi recenti mostrano che anche il solo caldo estremo, senza inquinamento, può stressare il cuore. Il fisiologo cardiovascolare aumenta l’impegno del cuore per mantenere la temperatura corporea, incrementando il flusso sanguigno miocardico anche con +1,5 °C di temperatura corporea.
In estate, soprattutto di notte, la disidratazione e gli squilibri elettrolitici possono scatenare aritmie come la fibrillazione atriale, fattore noto per aumentare il rischio di ictus e infarto. Quindi sì, il caldo può essere un serio stress.
Caldo + inquinamento: un binomio pericoloso
Uno studio cinese su oltre 200.000 decessi per infarto, pubblicato su Circulation, ha evidenziato che l’innalzamento del PM₂.₅ e le ondate di calore possono far raddoppiare il rischio di morte per infarto.
Durante un’ondata di caldo di quattro giorni con PM₂.₅ superiore a 37,5 µg/m³, il rischio di attacco cardiaco fatale aumenta del 74‑100%. In estate la combinazione di caldo e smog non va sottovalutata.
Il freddo non è innocuo
Anche le temperature rigide possono causare infarti, ma in modo diverso: lo stress da freddo innalza la pressione arteriosa e incrementa la coagulazione. Uno studio Harvard ha rilevato che il rischio aumenta tra 2 e 6 giorni dopo ondate di freddo intenso. In sostanza, caldo e freddo estremo sono entrambi nemici del cuore, ma con meccanismi diversi.
Come proteggerci: consigli chiari
Ecco pratiche utili durante le ondate di calore:
- Idratazione costante: acqua regolarmente, anche se non c’è sete
- Ambienti freschi: tenere le tapparelle chiuse, usare condizionatori o ventillatori
- Evita smog: restare in casa durante picchi di inquinamento, usare mascherine se necessario.
- Attività leggere: preferire orari freschi e luoghi ombreggiati
- Controllo farmaci: rispettare la terapia per ipertensione e cuore, consultando il medico se servono aggiustamenti
Miti da sfatare
Molti pensano che solo temperature molto alte (es. >40 °C) siano rischiose: falso. Già tra 28 e 37 °C il rischio di infarto può aumentare del 18% in due giorni.
Fattore | Effetto sul cuore |
---|---|
Caldo (+1,5 °C) | Aumento flusso miocardico :contentReference[oaicite:35]{index=35} |
Ondata di calore + PM₂.₅ | Raddoppio rischio infarto :contentReference[oaicite:36]{index=36} |
Freddo intenso | Stress pressione, rischio cardiaco a 2–6 giorni :contentReference[oaicite:37]{index=37} |
FAQ
1. Il cuore soffre solo con >40 °C?
No. Rischi crescono già tra 28–37 °C, con +18% nell’arco di due giorni.
2. Quali persone sono più a rischio?
Anziani, cardiopatici, ipertesi, chi vive in zone inquinate.
3. Cosa evitare durante le ondate di calore?
Attività intense, aria non filtrata, dehydratazione.
4. Aria condizionata fa male al cuore?
No, se usata saggiamente mantiene condizioni sicure in casa.
5. Posso ridurre i rischi migliorando la qualità dell’aria?
Sì, purificatori domestici, mascherine, evitare smog migliorano la protezione.
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